Pillole di Ecofemminismo

Riflessioni dal “Decalogo dell’Ecofemminismo”: il lavoro e la cura, dalla presa di coscienza collettiva all’era della transizione sociale
Organizzato in collaborazione con Donne per Bergamo, Bergamo per le Donne

Luogo: sala Beretta, via Borgo Palazzo 16, Bergamo
Per info e iscrizioni al corso: TEL: 035-319449

ISCRIVITI QUI: https://forms.gle/gBXBV5u8C3GXmMiP6

Riprendiamo il percorso sull’ecofemminismo che stiamo portando avanti da alcuni anni.
Questa volta lo facciamo, a partire dal “Manifesto del mondo che vogliamo” , testo del Gruppo “Ecofemminismo e sostenibilità” coordinato da Laura Cima. Dei 10 propositi abbiamo scelto di approfondire il tema del lavoro e quello della cura: il tema del lavoro, che deve essere garantito a tutte e a tutti, con un’adeguata remunerazione, e che consenta ogni giorno, insieme al tempo per il riposo, per le relazioni, per la libertà personale e al tempo per la manutenzione e la cura degli ambienti, di superare il modello sessista della divisione dei compiti; il tema della cura, come stile politico complessivo, il riconoscimento concreto e formale del lavoro di cura e come elemento e approccio con cui guardare il mondo. I tre incontri sono preceduti da delle “videopillole”: Laura Cima, risponderà alle domande di Nicola Cremaschi di Legambiente Bergamo e Maddalena Cattaneo di Donne per Bergamo sui temi della serata.

SABATO 5 OTTOBRE
16:30-18:30 “L’ECOFEMMINISMO E IL LAVORO”

Qual è l’approccio del “Decalogo ecofemminista” al tema del lavoro?
Laura Cima, ecofemminista, ne parla con Nicola Cremaschi e Maddalena Cattaneo.

Paolo Barcella, storico, dialoga con Silvia Montemurro, scrittrice, writer coach e autrice de “La piccinina”. La discussione intorno al romanzo sarà l’occasione per presentare un pezzo di storia delle lavoratrici del secolo trascorso.

L’Ecofemminismo e il lavoro” – Il mondo del lavoro è sempre stato difficile per le donne. Con l’avvento dell’era industriale, alle donne si aprirono le porte delle fabbriche, oltre a quelle delle botteghe e dei laboratori. Ma sempre sfruttate, più degli uomini, anzi da tanti di loro. Alla fine del XIX secolo e nei primi anni del XX, incominciarono a prendere coscienza delle loro situazioni. In questo incontro presentiamo un romanzo “La piccinina”, che racconta di uno sciopero avvenuto nel 1902. Lo sciopero fu organizzato dalle “piccinine” di Milano, bambine e ragazzine al servizio di sarte, cappellaie, ricamatrici, ecc. che le sfruttavano, e a cui si ribellarono, sostenute dalla Camera del Lavoro. Dal romanzo emerge chiaramente la mancanza della cura nei confronti di queste piccole donne. Alla presentazione del libro, seguirà il racconto degli scioperi delle donne fatti per ottenere una vita migliore.

SABATO 19 OTTOBRE
16:30-18:30 “L’ECOFEMMINISMO E LA CURA”

Qual è l’approccio del “decalogo ecofemminista” al rapporto tra produzione e riproduzione? Laura Cima, ecofemminista, ne parla con Nicola Cremaschi e Maddalena Cattaneo.

Rosangela Pesenti, insegnante , su questo tema, dialoga con Monica Lanfranco, giornalista e formatrice.

L’Ecofemminismo e la cura” – Dal lavoro domestico all’economia di riproduzione: un punto di vista da cui guardare il mondo.
Si propone il capovolgimento di sguardo che, partendo dalla realtà del lavoro reso invisibile dalle teorie economiche produttiviste, immette la questione della riproduzione della specie umana nel suo esistere connessa all’ambiente che produce e di cui è parte riproduttiva. Mettere al mondo bambine e bambini, accompagnare crescita e decrescita di ogni essere (umano e umana), dentro l’ambiente che costituiamo come mondo, non è solo lavoro marginalizzato ma fondamento delle relazioni affettive e di potere. Cercando le parole che raccontano l’economia di riproduzione ritroviamo le nostre vite insieme alla lunga esperienza biostorica delle donne, cominciando a disegnare un paradigma di lettura del mondo che può aiutarci ad uscire da ogni logica predatoria e coloniale nei confronti del vivente e della terra che abitiamo.

SABATO 16 NOVEMBRE
16:30-18:30
“L’ECOFEMMINISMO E IL MONDO TECNICIZZATO”

Qual è l’approccio del “decalogo ecofemminista” al il lavoro di cura in un mondo sempre più tecnicizzato? Laura Cima, ecofemminista, ne parla con Nicola Cremaschi e Maddalena Cattaneo.

Maria Zinutti di WEAll Welbeing Economy Alliance intervistata da Giovanna Vertova, Dipartimento di sceinze Economiche, Unibg.

L’Ecofemminismo e il mondo tecnicizzato” – Siamo all’oggi. Il mondo del lavoro è aperto alle donne (anche se ancora pieno di difficoltà) che, in una logica di conciliazione/condivisione, cercano di far convivere famiglia e lavoro.
Ma, come riconoscere e valorizzare il lavoro di cura che è ancora, in massima parte, sulle spalle delle donne? Come inserirlo nelle politiche delle istituzioni e delle aziende? Come dialogano tra loro la cura della natura, dell’ambiente in cui viviamo e la cura degli esseri viventi stretti tra crisi climatica e mondo del lavoro teso sempre più al profitto? Inoltre, il mondo del lavoro si sta tecnicizzando, sempre più macchine, sempre più tecnologia e meno lavoro umano sia per donne che per uomini: questo è il futuro che ci aspetta. Che fare? Dove mettere la “cura” in questi cambiamenti che si profilano? Che ci suggerisce l’ecofemminismo?

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