Martedì 14/3 alle ore 21.00 siete invitati/e al Cinema Conca Verde per la visione di
AMATE SPONDE di Egidio Eronico
Un viaggio fotografico fatto di meraviglie, in un racconto di luoghi e volti dell’Italia
Introduce la serata Elena Ferrario Presidente di Legambiente Bergamo
Come in una lunga suite, il racconto cinematografico di un Paese, l’Italia, nella sua attuale fisionomia, in un film fatto di sole immagini e musica.
Un Atlante domestico di meraviglie a volte incomprese e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. E di gente colta nel suo vivere in un territorio ad alta stratificazione, tra la grandezza ancora fruibile del passato e l’apparente stasi del presente. Un Paese segnato da forti disuguaglianze e ciò nonostante in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, problematicamente sospeso tra il vecchio e il nuovo e alla sempre più ardua ricerca di un equilibrio per salvaguardare il proprio èthos.
Amate sponde, il nuovo lavoro di Egidio Eronico, è un film di immagini e musica. Il ricordo non può che andare a Koyaanisqatsi, film sperimentale diretto nel 1982 da Godfrey Reggio. Anche il regista ne è consapevole ma in qualche modo ne prende le distanze: “Ho cercato di evitare tutti gli estetismi che, per quanto affascinanti, sono presenti in Koyaanisqatsi … [perché allora erano sperimentali mentre] oggi sono diventati linguaggio corrente”.
Il suo modello invece è il cinema muto: “Ritengo che il cinema, il muto, negli anni Venti aveva già raggiunto il suo massimo espressivo”.
“Quindi l’aspirazione, per quanto mi riguarda, era quella di riuscire a raccontare un paese come il nostro tornando però un po’ al cinema delle origini e quindi affidandomi unicamente alla forza espressiva delle immagini e in questo caso anche della musica e del suono che le accompagnano”. Oltre a questo il regista parla anche di due modelli importanti da cui ha tratto aspirazione: “Mi sono rifatto alla lezione di Ejzenštejn che parlava di vedere la musica e di ascoltare le immagini. Forse anche una delle origini segrete del film Amate sponde sono alcune parole di Fellini nella prefazione alla pubblicazione della sceneggiatura de La voce della luna in cui diceva che il cinema italiano, me compreso ovviamente, non ha saputo o non sa raccontare l’Italia. Gli americani col loro cinema ci dicono tutto del loro paese, noi niente”.
Come si costruisce un film di sole immagini e musica? Racconta Eronico: “Ho iniziato il film con una sceneggiatura di 242 pagine fatta di immagini fotografiche, di diagrammi, di statistiche, poi tutte note e dati. Però la struttura narrativa del film era esattamente quella che vedete sullo schermo, quindi io ho concepito il film come se fosse una suite inglese di Bach, con un prologo, dei movimenti, degli sviluppi, dei ritorni e poi con un finale che riprende l’inizio, in qualche modo, variandolo”.
Per la musica il regista sostiene di aver avuto sempre in mente dei modelli che poi insieme all’autore della colonna sonora, ha trasformato nel mix di acustica ed elettronica, a tratti anche molto spinta, che accompagna il film.
Eronico, sul finale dell’intervista, rivendica con forza che si tratta di un film pensato e realizzato unicamente per il grande schermo.
AMATE SPONDE ci racconta con l’andamento di una sinfonia quanto noi siamo il paesaggio che viviamo, e che se lo mettiamo in pericolo, quella che perdiamo è la nostra semplice identità di italiani. Amate sponde parla a noi tutti, spettatori e cittadini. Insieme mostra la capacità umana di abbrutire una natura come questa, anzitutto con l’occupazione sperequata di cemento.
Le cifre più aggiornate dicono che l’Italia nei prossimi 20 anni potrà essere divorata dal cemento al ritmo di settantacinque ettari al giorno. Con conseguenze che le cronache già ci trasmettono con periodica drammaticità: di un territorio più fragile, pericoloso, desertificato.
Una bellezza a rischio di essere perduta.
martedì 14/3 ore 21.00 e venerdì 17/3 ore 19,00 Cinema Conca Verde
ingresso 6,00 – 5,50 (ridotto over 65, universitari under 26 e tesserate/i Legambiente)