“Contro il riscaldamento globale non esiste una tecnologia più efficente ed economica degli alberi, ne servono 1000 miliardi entro il 2030”
Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale.
Abbiamo appreso dalla stampa che, in questi giorni, sulla Francesca tra Cologno e Ghisalba sono stati tagliati alcuni esemplari di Celtis Australis – Bagolaro per ragioni di “sicurezza stradale”.
Immaginiamo che le radici dei bagolari attentino pericolosamente alle ruote degli autoveicoli di passaggio e che i rami si mettano di traverso a creare ostacoli insuperabili per i mezzi.
Deduciamo da questo taglio “per sicurezza stradale” che tutti gli studi che imputano all’eccesso di velocità, alla scarsa manutenzione delle strade, all’uso del cellulare mentre si è alla guida, all’assunzione di sostanze “alteranti” le principali cause di mortalità stradale sono tutti sbagliati.
Troppo spesso l’eliminazione degli alberi fa riferimento alla famosa e famigerata sentenza della Cassazione n. 17601 del 15 aprile 2010 che ha scatenato un dibattito senza precedenti sulla gestione del verde urbano e sulle strade. La sentenza afferma in pratica che sono fuorilegge tutti gli alberi che non si trovano ad almeno 6 metri dalla carreggiata, con riferimento all’art .26 del Nuovo Codice della Strada. In realtà, come è stato ampiamente e dettagliatamente spiegato da esperti, è stata fatta una interpretazione errata di tale codice che non obbliga assolutamente all’eliminazione delle alberature stradale preesistenti ma il regolamento di attuazione è riferito alla messa a dimora di alberi su nuove strade in corso d’opera.
Di contro: abbattere gli alberi sulle strade comporta un aumento esponenziale delle polveri sottili che vengono trattenute e assorbite dai vegetali e che sono altamente nocive per la nostra salute. Si va a compromettere così quella formidabile mitigazione dell’inquinamento sia atmosferico che acustico che è alla base della qualità della vita di intere comunità.
È particolarmente interessante notare che nei paesi d’Oltralpe si fanno da anni studi interessanti sulle alberature stradali capaci di aumentare l’attenzione dei guidatori ed abbassare il livello di velocità. Le ricerche sono state svolte principalmente in Gran Bretagna in cui si è voluto dimostrare come la presenza di alti alberi lungo la carreggiata sia un ottimo deterrente per limitare la velocità.
Questo esperimento si è svolto a Norfolk posizionando lungo le strade fuori la città dei tronchi in modo da creare un effetto visivo in cui la visuale sembra restringersi. Si è così dimostrato come l’illusione ottica di una strada più stretta porti a un maggiore livello di attenzione degli automobilisti che si sentono così obbligati a rallentare alle porte di un centro cittadino.
Anche l’illusione dell’intensificarsi crescente del numero di alberi, grazie all’illusione ottica esercitata dalla visibilità e dall’alternarsi di luci e ombre, comporterebbe a un alleggerimento considerevole della forza esercitata sull’acceleratore.
Infine: la presenza di alberi ai lati delle strade, abbassando la temperatura dell’asfalto in estate, ne riduce l’usura e si traduce in strade più sicure e minori costi.
Riteniamo, pertanto, che la motivazione di abbattere alberi per la “sicurezza stradale” sia un errore e invitiamo la Provincia e i comuni bergamaschi ad avviare, invece, azioni di sviluppo e qualificazione dei boschi e dei filari alberati urbani e lungo le arterie stradali comunali e provinciali.
http://www.conalpa.it/alberi-lungo-le-strade-una-guerra-infinita/
https://benzinazero.wordpress.com/2021/08/01/stessa-citta-stesso-giorno-stessa-ora-strade-diverse/
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/07/06/news/alberi_per_star_freschi-309003653/
https://www.sempionenews.it/territorio/piantare-alberi-un-dovere-una-necessita/?cn-reloaded=1