Strategie progettuali per il cambiamento climatico dell’area vasta della Città di Bergamo
Cli.C. Bergamo! è il nome del progetto del Comune di Bergamo per ridurre e mitigare i rischi legati ai cambiamenti climatici.
Fare questo a livello locale significa riqualificare il territorio affinché acqua, suolo e verde possano fornire preziosi servizi eco sistemici e allo stesso tempo essere resilienti all’estremizzazione degli eventi meteorologici. Il secondo macro-obiettivo è integrare istanze ecologiche, economiche e sociali per uno sviluppo urbano e impatto ambientale quasi nullo.
Il cambiamento climatico
Il clima, nella lunga storia della Terra, è sempre cambiato, ma la comunità scientifica è concorde nell’evidenziare due importanti elementi di rottura intervenuti con l’era industriale.
La prima riguarda la causa del cambiamento, da imputarsi alle attività umane e non, come in passato, unicamente a cause naturali.
La seconda riguarda velocità ed entità del cambiamento. L’ambiente naturale e la società, di fronte ai mutamenti climatici sempre più estremi, si rivelano molto vulnerabili, soprattutto se privi di strumenti che consentano loro di avviare un processo di adattamento in grado di rispondere a quanto sta accadendo. Purtroppo, nonostante gli intenti del Trattato di Rio 1992 (firmato da tutti i paesi del mondo) di “stabilizzare le concentrazioni di gas serra a un livello che non interferisca pericolosamente col sistema climatico” e i successivi 26 grandi vertici ONU sul clima (COP), le emissioni di CO2 in atmosfera sono aumentate del 65%. Di pari passo si è registrato un incremento considerevole delle temperature medie tanto che a oggi sono cresciute già di 1,2°C.
Mantenere il riscaldamento globale al di sotto del +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali è estremamente difficile e, anche nell’ipotesi di riuscire a rispettare i target prefissati, si avranno comunque impatti violenti in innumerevoli settori della nostra vita.
Ecco perché oltre alle misure di mitigazione, che mirano ad agire sulle cause dei cambiamenti stessi, è necessario adottare anche delle misure di adattamento, volte a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita in genere e sull’ambiente.
Cosa possiamo fare?
Le piogge torrenziali, le ondate di calore, l’innalzamento del livello del mare sono fenomeni sempre più frequenti. Come possiamo gestirli? Attraverso varie misure, raggruppabili nelle seguenti categorie:
MISURE “HARD” — dette anche “strutturali” — sono quelle a carattere fisico. Includono interventi ingegneristici e tecnologici (misure “grigie”) e gli interventi basati sul ripristino delle funzioni ecosistemiche (misure “verdi”);
MISURE “SOFT” — dette anche “non strutturali”— sono quelle a carattere sociale e istituzionale. Si basano sull’introduzione di strumenti normativi e su politiche, di strategie di pianificazione sostenibile, sulla promozione della comunicazione e dell’informazione come veicoli per sensibilizzare le comunità e modificarne il comportamento.
Se nell’approccio tradizionale si era soliti preferire il ricorso alle cosiddette misure “grigie” come, ad esempio, la costruzione di grandi opere quali arginature o bacini di laminazione, ora si ricorre ad un approccio integrato con soluzioni che — spesso attraverso il ricorso a sistemi basati sulla natura — riescono a garantire sia la mitigazione del rischio che la tutela del valore ecologico e della biodiversità.