Questa mattina abbiamo inviato al giornale locale Bergamo News alcune precisazioni che ci parevano necessarie a seguito di un articolo pubblicato in data 29 gennaio tema l’antipatica questione di Osio Sotto e del nuovo impianto di logistica.
Le riportiamo di seguito per completezza delle informazioni.
A questo link trovate l’approfondimento di Legambiente Bergamo pubblicato qualche settimana fa che inquadra la questione.
Di seguito quanto inoltrato al giornale:
In merito all’articolo apparso su Bergamo News, in ordine alle dichiarazioni del sindaco di Osio Sotto, teniamo a precisare quanto segue:
- L’area in discorso è stata dichiarata produttiva da almeno 14 anni ma senza destare alcun interesse negli operatori privati. In questi anni, in più di un’occasione le amministrazioni comunali succedutesi potevano riportarla agricola visto lo scarso interesse suscitato da un mercato immobiliare che, dati alla mano, ha un eccesso di offerta di siti produttivi rispetto alla domanda in provincia di Bergamo.
Nessuna amministrazione Osiense, nemmeno quelle in cui l’attuale sindaco era assessore, hanno mai ricondotto l’area ad agricola. Segno che l’interesse di tutti (compreso l’attuale sindaco) è di fare cassa nel modo consueto, cioè consumando territorio, indipendentemente dalle ripercussioni ambientali che questo può provocare. - Nell’articolo si parla di un risparmio in tema di capacità edificatoria poiché 90.000 mq. sono ceduti al Comune. Due sono le obiezioni a questa affermazione: La prima evidenzia che questi terreni potevano restare proprietà privata ed essere comunque compresi nel perimetro del PLIS, del resto la maggior parte del parco è proprietà privata. Non c’era bisogno di questo intervento ma semplicemente di volontà politica. La seconda fondamentale obiezione è che lo strumento urbanistico prevedeva già che quel terreno non fosse edificabile, non c’è nessun risparmio di “capacità edificatoria” attribuibile a questa amministrazione. Queste obiezioni non sono opinioni, ma nascono da una semplice lettura dei numerosi documenti agli atti, relativi alla variante urbanistica richiesti dal piano attuativo della logistica. Per avere coscienza dell’inconsistenza di un’altra dichiarazione, quella che definisce i 90.000 mq che rientrerebbero nel perimetro del PLIS “un’area incolta e non fruibile”, basta fare una passeggiata sul posto: l’area è agricola, con campi coltivati, siepi e filari. Il Plis, d’altro canto, non è un giardino pubblico!
- Quando si afferma che: “Ci saranno percorsi di fruizione nei 90.000 mq.” ci si dimentica di dire che al momento non è previsto alcun progetto in tal senso, solo la piantumazione di alberi ed arbusti, invero in numero molto esiguo; ma aspettiamo una progettazione di dettaglio.
- Un’altra dichiarazione che lascia perplessi è quella che annovera tra i benefici pubblici i fondi, “1.800.000€ saranno impiegati dal privato per percorsi ciclopedonali e adeguamento”, che in realtà saranno utilizzati per la maggior parte per ampliare ed adeguare la viabilità di accesso alla logistica. Nessun beneficio pubblico, quindi, se non si vuole considerare come tale la rotatoria che i lottizzanti dovranno realizzare a Brembate in località Grignano, sempre come dichiarato dal sindaco.
Infine restano sul piatto alcune domande per l’amministrazione comunale, una in particolare che tocca un tema caro a tutti, quello del lavoro.
Vorremmo sapere, quando il sindaco afferma “cercheremo di favorire i residenti in cerca d’impiego”, quali sono gli strumenti che il Comune ha in mano per poter favorire l’inserimento lavorativo dei cittadini di Osio Sotto all’interno di una impresa privata.
Pare più che opportuno sottolineare come in questo caso la tutela dell’ambiente e del territorio vengano come ultima opzione dopo i soliti e banali interessi economici.
Sembrerebbe che l’obiettivo chiaro e fondamentale di questa amministrazione sia quello di fare cassa, pur a spese del territorio. E stiamo parlando di un Comune dalle casse solide, con numerosissimi cantieri aperti negli ultimi anni, che fanno pensare che non ci sia bisogno di altri oneri.
Questo modo di agire è sempre più trasversale al colore politico dell’amministrazione e mai come oggi vale il detto che si è ambientalisti, illuminati e progressisti solo quando si tratta del territorio degli altri; l’importante è che sul proprio nessuno disturbi il manovratore.