Egregio Gianfranco Gafforelli, Presidente della Provincia di Bergamo / Sindaco di Calcinate,
stiamo seguendo con molto interesse le notizie uscite sulla stampa collegate alla vicenda del Pick Up usato che un’azienda privata Domus Ing&Arch ha regalato alla Protezione Civile del Comune da Lei amministrato e in cui la direttrice e segretaria Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza della Provincia nonché segretaria Comunale di Calcinate siete convolti.
Titolano sulla stampa un rabbioso “quereliamo” offesi dal fatto che qualcuno – i giovani Friday For Future di Bergamo – abbiano osato portare all’evidenza dell’opinione pubblica questo fatto e abbiano osato mettere in discussione la validità e fondatezza di questa donazione.
Dal canto nostro, da un servitore dello Stato, da un rappresentante dei cittadini ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso. Ci pare abbastanza evidente che quando si assumono incarichi di rappresentanza e si ricoprono ruoli diversi bisogna fare molta attenzione a non fare alcunché che possa generare incomprensioni o confusione.
Ci risulta che la Domus abbia dichiarato che sia stato Lei ad andare da loro a chiedere di ricevere in dono il Pick Up. Un’azione del genere proprio con un’azienda che stava presentando alla Provincia una richiesta di esclusione da una procedura Ambientale che qualora effettuata avrebbe richiesto tempo e denaro alla società in questione.
E’ legittimo pensare che una richiesta del genere sia stata inopportuna da parte sua?
E’ legittimo pensare che se uno qualsiasi degli oltre 240 comuni che ci sono in Provincia di Bergamo avesse fatto la medesima richiesta alla società in questione difficilmente avrebbe ricevuto la stessa risposta?
E’ legittimo pensare che la responsabile della Trasparenza in Provincia di Bergamo – che ha ricoperto per alcuni mesi lo scorso anno anche l’incarico di dirigente all’Ambiente ossia dell’assessorato che si occupa della Valutazioni Ambientali – avrebbe dovuto bloccare questa operazione in quanto poco trasparente?
E’ legittimo pensare che l’ennesimo polo logistico nella bassa bergamasca, il terzo nel solo Comune di Calcio avrebbe dovuto essere sottoposto a Valutazione Ambientale come richiesto dal Comune di Calcio stesso?
Secondo noi si e non crediamo che questo tipo di pensieri debba portare a delle querele, semmai a delle riflessioni relative ai ruoli che si ricoprono in un momento storico tanto delicato.
Pertanto, per dipanare tutti questi dubbi e per evitare opacità ci permettiamo di darle un suggerimento molto semplice: sottoponga la richiesta di Polo Logistico a Calcio a Valutazione Ambientale.
Permetta ai cittadini di sapere che sta per arrivare sul loro territorio l’ennesimo polo logistico che consumerà suolo agricolo, porterà traffico e sottrarrà lavoro qualificato nel nostro territorio per trasformarci in manodopera usa e getta.