SOPRATTUTTO SE NON SI TIENE CONTO DELLA REALTÀ.
In questi giorni la nostra associazione, con il sostegno dei ragazzi dei Fridays For Future e dell’Associazione per Città Alta e i colli di Bergamo, si è impegnata in una raccolta firme per cercare di impedire che una delle tappe della gara di Coppa del Mondo di SnowBoard Cross si svolgesse nella nostra città.
Abbiamo raggiunto le 2000 firme e dopo aver letto sui quotidiani locali che la gara è stata annullata – almeno per quest’anno – abbiamo deciso di chiudere la raccolta firme e di raccontare meglio le motivazioni che ci hanno spinto a muoverci.
Anche solo per suggerire che questo rinvio diventi “a tempo indeterminato”.
La gara, che avrebbe dovuto realizzarsi nel week end 23 – 24 gennaio 2021 è la seconda di 5 tappe Italiane in vista dei campionati mondiali che si terranno in Cina a Zhangjiakou a Febbraio.
La manifestazione, chiusa al pubblico e in diretta televisiva nazionale, è stata progettata per svolgersi però non in una delle ridenti valli del nostro territorio bensì all’intero delle mura (patrimonio UNESCO) della storica Città Alta, a Bergamo. Proprio così: al centro di un borgo medievale a circa 350 m s.l.m. si prevede di gettare una pista da sci di neve fresca che arriva dalla provincia di Sondrio trasportata con camion (come riporta la stampa locale) o sparata dai cannoni (come ci hanno risposto alcune persone dell’amministrazione con cui abbiamo parlato).
IL LUOGO
Bergamo, a differenza delle altre località nelle quali si svolgeranno le gare, è un borgo medievale e un quartiere cittadino: un luogo con una storia e un’identità ben precise. Come è facile intuire non ha davvero nulla a che vedere con una pista da sci se non per il fatto che molti anni fa, quando nevicava molto di più di oggi, in tanti andavamo con lo slittino alla Fara.
Città Alta, storicamente è il cuore di Bergamo, un luogo pieno di tesori d’arte e di architetture di bellezza unica. E di delicatezza unica.
Oggi Città Alta è un quartiere dove abitano circa 2700 persone e che sta subendo più di altri quartieri cittadini il fenomeno della gentrificazione: la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni, un fenomeno generato da scelte politiche sempre meno favorevoli alla presenza di quel misto di classi sociali che rende vivo un quartiere.
Anche la gara di Snowboard si inserisce in questo tipo di percorso: la visione dei luoghi come scenografie decontestualizzate dalle relazioni sociali tende a “ridurli” a contenitori affascinanti indipendentemente dalla realtà di chi ci vive.
Pensiamo che Città Alta non sia il luogo per realizzare un evento Spot di questo tipo: è #fuoriluogo.
LA NEVE
La neve per la pista sarebbe dovuta provenire dalla Valmalenco, una valle che si trova sopra Sondrio, arrivando su strada e entrando nella città da porta Sant’Agostino.
I camion sarebbero dovuti salire fino alla chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, punto in cui era prevista la partenza degli sciatori.
Facendo una stima indicativa, per mantenere una pista funzionale alla discesa di 90 tra atleti e atlete in una competizione internazionale e considerando i momenti di prova, di gara, di posizionamento, dovrebbe essere necessario garantire la stabilità e la compattezza della neve per almeno 2-3 giorni.
Una delle prime questioni in merito è che la neve va mantenuta allo stato solido, se non semi ghiacciato vista la necessità di prevenire la formazione di foppe e buche che si verificherebbe dopo la discesa dei primi concorrenti. Questo mantenimento avviene di solito con l’aggiunta di solfato d’ammonio che permette alla neve di mantenersi compatta. Chiaramente questo è possibile solo se le temperature giocano a favore!
Nel mese di Dicembre le temperature nella nostra città sono scese sotto lo zero solo un paio di notti e per poche ore. Raggiunti i 10°-12° la neve si scioglie e per avere una pista resistente ci aspettiamo uno strato di circa 30/40 cm di neve.
Senza esagerare 1000 m3 a nostro avviso dovrebbero bastare
LE TEMPERATURE
Nel corso degli ultimi 15 anni a fine gennaio la temperatura a Bergamo è stata molto raramente tale da permettere lo svolgimento della gara:
ADDITIVI
Per il consolidamento e il mantenimento della neve si usano diversi prodotti chimici per lo più a base di Cloruro di Calcio, Nitrato di Ammonio e Urea.
L’impiego di queste sostanze (tanto più massiccio quanto più alte sono le temperature a livello ambientale) può arrecare danni qualora percolasse nel terreno sottostante non solo alla copertura erbacea e alle piante presenti lungo il percorso, ma sarebbero da valutare bene eventuali danni alla pavimentazione di via porta Dipinta e del piazzale antistante la chiesa di S. Michele al pozzo Bianco.
CARBURANTI E CONSUMI ENERGETICI
Secondo quanto riportato dal giornale web locale BergamoNews la neve dovrebbe essere trasportata via camion dalla Valmalenco. Nella migliore delle ipotesi dovrebbero bastare una cinquantina di autosnodati che dovrebbero percorrere 260 chilometri tra andata e ritorno. Senza voler esagerare stiamo parlando di 800 litri di gasolio: un consumo di carburanti non indifferente con il conseguente e mai abbastanza considerato impatto a livello di emissioni. Stando alle tabelle di “Quattroruote” la nota rivista di automobili, stiamo infatti parlando di 2.200 kg di CO2. Oltre due tonnellate di CO2 assolutamente evitabile!
Tutto questo senza tener conto della dichiarazione di Emergenza Climatica approvata dal Consiglio Comunale di Bergamo l’8 luglio 2019 in cui si impegnava l’amministrazione “a valutare ogni azione amministrativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale.”
L’alternativa che è stata ventilata da qualcuno è che la neve venga “sparata” direttamente prelevando l’acqua dall’acquedotto. Del resto, si sa, l’acqua non è un bene primario che va tutelato a tutti i costi e l’energia necessaria per questa operazione immaginiamo sarà tutta prodotta da fonti di energia rinnovabile e non terrà conto del vecchio adagio “l’energia più pulita è quella che non viene sprecata”.
Sappiamo bene che la nostra città ha subito, più di altre, ripercussioni importanti in questo 2020. Sappiamo anche che nominare Bergamo nel mondo oggi significa inevitabilmente ricordarla al centro di un evento tragico e rivoluzionario, un turning point nella storia dell’umanità. Un evento che ha drasticamente cambiato il futuro per l’umanità.
Certamente questa idea oggi incontra anche le esigenze di una città che deve “riprendersi” dal periodo Covid ma ricordiamo che non nasce in questo contesto.
E’ apprezzabile il proposito di dare alla città di Bergamo visibilità e riconoscibilità sempre nuove. Ma l’idea di città spettacolare, nella quale tutto accade e può accadere, dove si realizza l’impossibile a volte rischia di far dimenticare che oggi più che mai, e il covid lo ha ampiamente dimostrato, la priorità va data alle cose importanti e che le opportunità temporanee nelle quali l’anteposizione indiscriminata del vantaggio economico a discapito di quello ecologico non offre i risultati migliori.
“La disposizione delle risorse e la valorizzazione turistica vanno bilanciate col contesto reale.” ha detto la nostra Presidente.
Forse dobbiamo riflettere su cosa vogliamo proporre ai turisti: una Città Alta irreale, uguale a mille altri posti o un quartiere storico abitato dai suoi residenti e da attività commerciali, culturali e di accoglienza all’altezza della sua qualità artistica? Un fondale piatto e privo di vita, scenografia di eventi effimeri o una città in cui vivono delle persone che l’hanno resa e la rendono ancora oggi unica e che nella quotidianità la arricchiscono di valori e di bellezza?
Il Consiglio comunale ha approvato a luglio 2019 una mozione in cui invitava il Sindaco a dichiarare l’emergenza climatica e ambientale e impegnava tra l’altro la Giunta:
- ad aderire alla “Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City”;
- a dare vita ad un Osservatorio Ambientale, affinché si valutino politiche e azioni operative che vadano in direzione degli obiettivi indicati dal Clean Energy Package della Commissione Europea, da attuare nel mandato amministrativo;
- a sensibilizzare i cittadini e le cittadine di ogni genere ed età, con particolare attenzione alle fasce più giovani della popolazione, attraverso percorsi condivisi di educazione ambientale sul tema dei cambiamenti climatici, prevedendo azioni volte alla riduzione del surriscaldamento climatico;
- a valutare ogni azione amministrativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Ci pare evidente che un documento del genere richieda azioni conseguenti forti e coerenti.
Pensiamo che sia necessario osservare lucidamente la realtà con una lente differente grazie alla quale far prevalere la visione per un futuro dove la qualità è fatta di aderenza alla realtà rifuggendo da miopi vantaggi dell’immediato che non tengono conto delle conseguenze delle azioni intraprese: abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di bellezze naturali e dove l’abilità e sensibilità degli uomini e delle donne hanno saputo costruire nel rispetto di tanta bellezza nonostante vi siano situazioni in cui gli esseri umani si sono fatti prendere la mano e la natura ha dimostrato fin dove si poteva arrivare. Abbiamo fatto grandi cose quando abbiamo rispettato i luoghi in cui viviamo.
Suggeriamo che la gara di Coppa del Mondo di SnowBoard Cross potrebbe tenersi in una delle molte località montane delle nostre valli al momento in seria difficoltà e in un’annata nella quale le nevicate sono per altro molto copiose.
La collaborazione tra la città e le valli, il rispetto tra territori con vocazioni complementari avrebbe potuto realizzarsi splendidamente anche in questa situazione.
#sisciadovenevica