Il piano di coordinamento provinciale La qualità dell’aria. Il territorio da difendere.

Nei giorni scorsi su l’Eco di Bergamo sono usciti alcuni articoli e diverse lettere sul tema della qualità dell’aria.
Ci inseriamo nel dibattito cercando di portare alcuni elementi alla discussione.

Egregio direttore, come sempre apprezziamo l’attenzione che la sua testata presta al tema del Pm10 anche attraverso l’attenzione alle lettere dei cittadini che si domandano quali sono le azioni strutturali messe in campo dalle amministrazioni per migliorare la qualità dell’aria.
La domanda, quest’anno, si pone puntuale come non mai, sia alla luce dei dati degli ultimi giorni sia perché sono in discussione due documenti di programmazione assolutamente fondamentali: il Pums-Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Bergamo e il Ptcp Piano territoriale di coordinamento provinciale.
Se il primo piano introduce alcuni elementi importanti a fianco di molti elementi migliorabili tra cui, in primis, la necessità di un maggior coinvolgimento della cittadinanza e dei comuni confinanti con il capoluogo, per il secondo continuiamo a rilevare una preoccupante insistenza nel portare avanti progetti vecchi e pesantemente impattanti per il territorio che avranno conseguenze scontate sulla qualità dell’aria. Ci riferiamo in primo luogo al continuare ad insistere sul progetto della Ipb-Autostrada Bergamo-Treviglio; sulla mancanza di ragionamenti di prospettiva sull’intermodalità e sulla mobilità dolce nonché sul perseverare con sostegni più o meno diretti a Brebemi realizzando la trasformazione di aree agricole di pregio in poli logistici privi di logica e di pianificazione unitaria.
Tutto questo nonostante la Provincia abbia commissionato (e pagato) uno studio che dava indicazioni precise sulle alternative possibili per la connessione tra Bergamo e Treviglio (studio per il quale siamo ancora in attesa di una presentazione ufficiale da parte dell’ente visto che è stato pagato con i soldi dei cittadini), nonostante esista una tratta ferroviaria assolutamente sottoutilizzata e nonostante in provincia di Bergamo esistano capannoni vuoti ed aree dismesse in quantità imbarazzante.
Lo stesso studio affrontava in modo preciso ed approfondito il tema del nuovo scalo merci bergamasco dando anche indicazioni su possibili soluzioni affinché potesse rappresentare un elemento di alleggerimento del traffico su gomma individuando una soluzione molto diversa rispetto a Cortenuova.
Ci chiediamo quindi se non sia ora che la Provincia inserisca come elemento primario per la definizione del PTCP il tema della qualità dell’aria e la salute dei cittadini.

NICOLA CREMASCHI
Legambiente Bergamo

In allegato il Rapporto OCSE

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