Finalmente messe in campo le risorse per risolvere i problemi reali di mobilità nella bassa bergamasca
Apprendiamo dalla stampa che Regione Lombardia dovrebbe stanziare gli 8 milioni necessari a realizzare la tangenziale di Verdello.
È una notizia clamorosa per la mobilità della bassa bergamasca che permette di affrontare i nodi nel giusto ordine: prima la risoluzione dei problemi di viabilità ordinaria poi, solo dopo e con degli studi seri, la valutazione di altre proposte.
È la soluzione che abbiamo sempre auspicato: minore impatto ambientale, costi contenuti e viabilità fluida. L’appello è che gli enti coinvolti, indipendentemente dai colori politici, possano finalmente portare a casa un risultato che aspettiamo da almeno trent’anni.
Ci pare che il lavoro svolto del presidente della Provincia Matteo Rossi e dell’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia Alessandro Sorte metta a segno un nuovo centro dopo il felice risultato del raddoppio della ferrovia Albano Sant’Alessandro – Ponte San Pietro.
“Provincia e Regione hanno preso atto che le soluzioni viabilistiche non avvengono soltanto attraverso le autostrade ma eliminando i colli di bottiglia lungo i percorsi – dichiara Dario Balotta responsabile trasposti di Legambiente Lombardia – un approccio questo meno costoso più sostenibile e più efficiente della Bergamo-Treviglio che sarebbe servita solo a fare l’ennesimo favore a Brebemi”
“Ci pare opportuno che, di conseguenza, il progetto dell’autostrada Bergamo-Treviglio venga abbandonato e che ci si concentri sulle reali problematiche del territorio. – dichiara Nicola Cremaschi di Legambiente Bergamo – Chiediamo pertanto alla Regione di essere conseguente e di riaprire la conferenza di servizi in modo da confrontarsi con il territorio.”
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. – dichiara Patrizio Dolcini di Legambiente Bassa Bergamasca – È l’aforisma di Gandhi che meglio si addice alla vicenda della Treviglio – Bergamo. Da anni sosteniamo che l’unica soluzione è la variante di Verdello. Una soluzione che rispetta l’ambiente, risolve il problema della mobilità e rispetta le tasche dei cittadini. Un’opera che guarda agli interessi del territorio e non agli interessi di qualche project financing farlocco. Ora finalmente sembra che il buon senso e l’interesse comune prevalga.”