Il giorno 11 luglio 2016 abbiamo protocollato in Comune la seguente lettera indirizzata al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e a tutta la Giunta.
Dopo 14 giorni non abbiamo ancora avuto risposta, come peraltro ci è capitato già con altre nostre lettere.
Visto che, nei prossimi giorni, potrebbero cominciare i lavori di trasformazione del giardino di via Casette, rendiamo pubblica la nostra posizione sul progetto.
Gentile signor Sindaco,
Egregi signori assessori,
Gentili signore assessori,
Abbiamo avuto modo di vedere il progetto in collaborazione con la rete sociale di Valtesse per la trasformazione del giardino di via Casette.
Non entriamo nel merito delle scelte partecipative della giunta, sappiamo che state facendo degli esperimenti e, come voi, stiamo valutando quello che succede.
Ci preme però entrare nel merito di questo progetto.
Un progetto per tanti aspetti interessante che però trasmette alcuni segnali che non apprezziamo particolarmente.
1) Nella versione che abbiamo visto è previsto l’abbattimento di alcuni carpini che compongono un filare su Via Pietro Ruggeri da Stabello. La motivazione che ci è stata data è che impediscono l’accessibilità del parco a persone con difficoltà motoria o a genitori con carrozzine.
In effetti quegli alberi non avrebbero mai dovuto essere piantati lì e sarebbe interessante sapere chi ha autorizzato questa cosa in barba a leggi esistenti da vari anni. Non solo, sarebbe interessante sapere chi ha autorizzato la sostituzione di alcune piante più recentemente, non accorgendosi, per la seconda volta, di questa norma di legge.
Ma abbatterli oggi è un brutto pessimo segnale rispetto alle modalità di gestione del verde in città. Ci domandiamo se sono state valutate tutte le possibilità per salvaguardare le piante, magari prevedendo un loro trapianto in altra zona della città o all’interno del parco stesso…
2) L’altra osservazione che ci permettiamo di avanzare è che si procede a rendere accessibili una cinquantina di metri di marciapiede di una strada che ha dei seri problemi proprio sui marciapiedi in tutti e due i lati. Pensiamo sarebbe più opportuno provare ad ipotizzare un progetto di sistemazione integrale della strada magari all’interno di un percorso partecipato che valuti anche la possibilità di declassificazione della via Pietro Ruggeri da Stabello come richiesto, da anni, dai comitati e dalle associazioni di quartiere nonché dalla nostra associazione.
Certi che accoglierete le nostre osservazioni formulate con spirito di collaborazione e nell’interesse generale e rispetto del territorio in cui viviamo, cogliamo l’occasione per porgere i più cordiali saluti,
Cordiali saluti,
Nicola Cremaschi
Legambiente Bergamo